Resoconto dei miei primi dieci giorni a Londra.
Innanzitutto la scuola.
Trovarla non è stato semplice: fortunatamente avevo scelto di farmi venire a prendere da un servizio di accompagnamento all’aeroporto e fortunatamente il mio accompagnatore si è fatto trovare con tanto di cartello con il mio nome e cognome (modello film!) molto più tardi del mio orario di arrivo previsto.
Dopo un’oretta di auto dall’aeroporto di Stansted a Greenwich, siamo arrivati nella zona della mia scuola ma io, cernia, avevo fornito soltanto l’indirizzo: il navigatore segnalava l’arrivo, ma l’autista non riusciva a capire perché non ci fosse un numero di casa preciso al quale… scaricarmi...
Quando mi ha detto qualcosa del tipo: “Ti ho portato in zona, ora veditela tu perché io non lo trovo” mi stava per prendere il panico... ma una brillante idea è sopraggiunta: gli ho chiesto di telefonare lui alla mia scuola (altrimenti io non avrei capito nulla alla risposta!).
Lui, con il foglio della scuola in mano, capito che si trattava di una scuola, è stato illuminato: eravamo da un quarto d’ora davanti al loro cancello!!!
Cominciamo bene…
Sebbene fosse domenica, sono stata accolta da un ragazzo dello staff (che spiaccicava qualcosa in italiano peggio di come io spiaccicassi l’inglese, perché ha madre italiana), che mi ha accompagnato nella mia cameretta, nel residence che fa parte della struttura in cui ha sede la scuola (unico motivo per cui ho scelto di venire a studiare qui: non volevo vivere ne’ in famiglia, ne’ in casa condivisa con chissà quale squinternato… volevo proprio una singola in un residence studentesco… questo poi, nello stesso complesso della scuola è il massimo che potessi desiderare: la mattina mi vesto, attraverso un cortile e sono in caffetteria per la colazione, salgo una rampa di scale e sono in aula!).
La porta di ingresso alla mia camera con, accanto, la porta del bagno:
Sedia, estintore e riscaldamento nella mia camera:
La sedia, il tavolo per la cena e la lavagna
La cameretta
L'angolo cottura
Il bagno